Rifugio Col De Varda

19 Febbraio 2024
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Rifugio Col De Varda

Il Rifugio Col De Varda si trova sopra al lago di Misurina a 2106 metri di quota. Auronzo e Misurina rappresentano una delle zone più affascinanti delle Dolomiti.
Comodamente raggiungibile in seggiovia per chi si trova di passaggio e desidera gustare i sapori genuini dei piatti tipici, o per strada sterrata, per chi desidera fare una camminata nel mezzo di una natura incontaminata.
Qui si apre uno stupendo panorama che spazia dalle Marmarole al Sorapiss, dalla Marmolada alle Tofane, al Cristallo fino alla Torre dei Scarperi di Sesto, mentre alle spalle si trova il gruppo dei Cadini con varie possibilità di arrampicata.
Punto di partenza del sentiero Bonacossa che, attraversando i Cadini per la Forcella di Misurina e la Forcella del Diavolo, raggiunge il Rifugio Fonda Savio, per proseguire fino alle Tre cime di Lavaredo.
Il Rifugio Col De Varda può essere un punto di sosta e pernottamento per chi frequenta l’Alta Via delle Dolomiti numero 4, o per una passeggiata tranquilla di circa un’ora per raggiungere il Rifugio Città di Carpi.
Il Rifugio è aperto anche durante la stagione invernale per gli appassionati dello sci, essendoci piste sempre perfettamente innevate o per gli amanti delle “ciaspe” (racchette da neve) o dello scialpinismo.

Al Rifugio Fonda Savio, 2359 m
Per il sentiero attrezzato “Alberto Bonacossa”
(Alta Via delle Dolomiti n. 4)

Per il sentiero n. 117 dapprima per radi mughi, si tagliano poi in diagonale le ghiaie della Grava di Misurina e dopo una breve, ripida salita si raggiunge la Forcella di Misurina, 2400 m. Notevole il panorama sul gruppo del Sorapiss.
Ci si cala per un tratto di ripide roccette (corde), poi la discesa di un piccolo canalone di roccia e ghiaia e di cenge è facilitata dalla presenza di corde e scale metalliche. Raggiunto il fondo del Cadin della Neve, si risale con larghe serpentine l’opposto versante, superando qualche salto roccioso con l’aiuto di comode corde e scalette metalliche, fino alla Forcella del Diavolo, 2380 m.
Ci si cala nel Cadin dei Tocci con una serie di ripide serpentine (in questo tratto è possibile trovare neve residua ad inizio stagione), per poi traversare in diagonale e risalire in breve al Rifugio (ore 2, percorso facile che richiede comunque passo sicuro e assenza di vertigini, oltre all’utilizzo di adeguata attrezzatura da via ferrata)

Per Forcella della Neve e il sentiero attrezzato “Giovanni Durissini”

Come per l’itinerario precedente fino al fondo del Cadin della Neve. Si sale direttamente per il fondo del vallone in direzione della Forcella della Neve, 2471 m, sempre visibile.
Raggiunta la Forcella ci si cala nel versante opposto per breve, ripido canalone fino a incontrare il sentiero “Durissini”. Si sale a sinistra per un ripido vallone ghiaioso, con serpentine sempre più ripide tra rocce e sfasciumi. Con l’aiuto di corde metalliche si raggiunge Forcella del Nevaio, 2620 m, con bellissimo panorama sulle Tre Cime di Lavaredo.
Si scende lungamente nel Cadin del Nevaio fra roccette e poi su neve o ghiaia, a seconda della stagione, fino al Rifugio (ore 3, percorso facile che richiede comunque passo sicuro e assenza di vertigini, oltre all’utilizzo di adeguata attrezzatura da via ferrata)

Rifugio Auronzo, 2330 m
Per il sentiero attrezzato “Alberto Bonacossa”
(Alta Via delle Dolomiti n. 4)

Dal Rifugio Fonda Savio (vedi itinerari precedenti), ci si cala in versante Val Campedelle superando un salto di roccia grazie a corde fisse su facili roccette. Giunti sul fondo ghiaioso del vallone si incontra il bivio con il sentiero “Durissini” (segnavia n. 116).
Tenendo la sinistra (segnavia n. 117) si costeggia la Torre Wundt e poi in leggera discesa ci si porta alla Forcella Rimbianco, 2176 m.
Da qui una cengia orizzontale, rocciosa e solo per brevi tratti erbosa, conduce a un sentiero di guerra attrezzato con corde fisse. Si sale ripidamente a guadagnare il crinale del Monte Campedelle, lo si costeggia lungamente in versante Val Longeres e si giunge al Rifugio (ore 1.30, ore 3.30 totali, percorso facile che richiede comunque passo sicuro e assenza di vertigini, oltre all’utilizzo di adeguata attrezzatura da via ferrata)

Rifugio Città di Carpi, 2110 m

Per il sentiero n. 120 si discende brevemente un valloncello erboso, si aggira lo spuntone roccioso del Col de Varda e si attraversano diagonalmente le grandi Ghiaie di Pogoffa, fino a incontrare la mulattiera che sale da Casera Maraia.
Si continua, tenendosi a sinistra dei pascoli di Maraia Alta, per poi risalire per mulattiera al Rifugio (ore 1).
Questo itinerario si presta ad essere percorso anche nel periodo invernale con le “ciaspe” (racchette da neve), con condizioni di neve ben assestata.

Rifugio Vandelli, 1928 m
Per il Passo Tre Croci
(Alta Via delle Dolomiti n. 4)

Si scende al Lago di Misurina e di qui con l’autobus oppure a piedi (ore 1.30, 6 Km) fino al Passo Tre Croci, 1805 m.
Poco prima del Passo ha inizio il frequentatissimo sentiero n. 215, che porta al Rifugio (ore)

Per Federavecchia – Valbona

Come per l’itinerario per il Rifugio Città di Carpi fino al bivio per Casera Maraia. Tenendo sempre la destra, rimanendo sempre nel bosco si scende fino alla Strada Statale, in località Federavecchia, 1383 m.
Attraversatala, prima lungamente in piano per il sentiero n. 217, poi con faticose serpentine si raggiunge il Rifugio (ore 4)

Le descrizioni e i tempi di percorrenza sono indicativi al solo scopo di dare una indicazione preventiva, l’Hotel non risponde di eventuali cambi percorsi, chiusure strade o sentieri. Prima di partire informarsi negli Uffici di informazione turistica locali o presso le guide alpine. Si consiglia di utilizzare abbigliamento e calzature da montagna

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