Rifugio Chiggiato
Rifugio Chiggiato
DA CALALZO DI CADORE
Al bivio Stazione od al bivio Marmarole dovete prendere per il centro del paese di Calalzo. Arrivati alla piazza dovete puntare in fondo a sx in direzione Val d’Oten/Praciadelan e proseguire per circa 2 km finchè arrivate alla chiesa della Beata Vergine del Caravaggio.
Dopo il ponte c’è un bivio dove dovete decidere se salire per il sentiero CAI n. 261 oppure per il sentiero CAI n. 260.
SENTIERO CAI N. 261
Al ponte dovete prendere la strada di destra per la Val Vedessana e proseguire per ca 3 km su strada asfaltata fino all’ampio parcheggio della loc. La Stua. Il sentiero è una comoda strada silvo-pastorale per i primi 30 minuti fino ai fienili Costapiana che poi prosegue per altri 45 minuti fino alla località La Serra (dove è presente un capitello ed una targa che ricorda il passaggio di Giovanni Paolo II). Successivamente il sentiero diventa una mulattiera che mantenendo una pendenza regolare e non impegnativa in ca altri 45 minuti porta al Rifugio Chiggiato.
In sintesi è il percorso più comodo per arrivare in ca due ore al Rifugio. Il sentiero si dipana principalmente in bosco garantendo anche nelle giornate più calde una buona ombreggiatura. Nell’ultima mezz’ora di salita offre comunque dei notevoli squarci sulle Marmarole centrali e sulle montagne dell’Oltrepiave.
SENTIERO CAI N. 260
Al ponte dovete prendere a sinistra e proseguire per ca 3 km su strada asfaltata fino all’ampio parcheggio della loc. Praciadelan (dove è presente il ristorante-pizzeria La Pineta – attualmente chiuso). Qui potete decidere se lasciare la macchina oppure proseguire ancora per un chilometro fino al torrente Diassa su strada sterrata e parcheggiare prima del passaggio del torrente in un ampio parcheggio.
Il sentiero parte parallelo al torrente Diassa sulla scogliera di protezione e si snoda su di un sentiero che per ca 60 minuti guadagna velocemente quota. Successivamente e dopo brevi tratti pianeggianti aggira il costone e si porta in bosco ricominciando un rapido guadagno di quota. In altri ca 45 minuti arrivate al Rifugio Chiggiato.
In sintesi è un percorso impegnativo a causa della rapidità con il quale guadagna quota ed infatti, nonostante il ridotto chilometraggio, fa impiegare comunque ca due ore per la salita. Il primo tratto è aperto e si snoda tra mughi e ghiaioni che nelle giornate più calde si fanno sentire. Successivamente gira in bosco e l’insidia più grande dopo dei giorni di pioggia possono essere le radici ed il fondo fangoso . Il sentiero offre un ampio panorama sulla Val d’Oten con vista sull’Antelao ed il suo ghiacciaio, su Forcella Piccola e sulle Marmarole occidentali.
Lungo questo sentiero si trova l’ultima ed unica sorgente di acqua ritenuta potabile delle Marmarole Occidentali a quota 1750 m ca.
DA PIAN DEI BUOI – LOZZO DI CADORE
Dal centro di Lozzo di Cadore dovete prendere la strada asfaltata che in ca 45 minuti porta a Pian dei Buoi. Arrivati al Pian dei Buoi dovete proseguire verso il Rifugio Baion e parcheggiare nei pressi. Alle spalle del Rifugio parte il sentiero CAI n. 262.
SENTIERO CAI N. 262
Alle spalle del Rifugio Baion parte questo comodo e panoramico sentiero che si dipana dapprima su pascoli curati e successivamente sui ghiaioni alla base delle Marmarole. Dopo ca 45 minuti si incontra il primo tratto di ferrata (una placca di ca 5 m in pendenza abbastanza comoda grazie ad appoggi ed appigli in quantità). Dopo altri 15 minuti si incontra la seconda ferrata più impegnativa ed esposta sullo spigolo della Croda Bianca. In sostanza è una cengia di ca 30 m protetta da una corda metallica. In caso di difficoltà è possibile aggirarla scendendo di ca una ventina di metri per poi risalire. In altri 20 minuti si raggiunge forcella Sacù e tenendo la sinistra in altri 15 minuti si raggiunge il Rifugio Chiggiato.
In sintesi è un comodo sentiero che non presenta dislivelli impegnativi da affrontare a parte i due tratti di ferrata che con un minimo di attenzione possono essere affrontati con tranquillità. Il vantaggio del sentiero è, a fronte del minimo di dislivello affrontato, il grande spettacolo goduto con vista sulle Marmarole e su tutte le montagne del Centro Cadore. Nell’ultimo tratto si gode la vista della Val d’Oten con l’Antelao e le Marmarole occidentali.
EVENTUALE ALTERNATIVA VIA CASERE D’AIERON
Nel caso in cui non ve la sentiate di affrontare i passaggi ferrati del sentiero CAI n. 262 esiste la possibilità di prendere il sentiero alternativo delle casere d’Aieron. La partenza del sentiero è la stessa del 262 alle spalle del Rifugio Baion. In ca 15 minuti dopo i pascoli ed all’ingresso del bosco sulla sinistra si trova il cartello “PERCORSO PIACEVOLE”. Si segue la traccia in bosco per ca 40 minuti e si giunge ai pascoli della casera d’Aieron. Si punta la fontana, si passa davanti la casera e si prende la strada larga pianeggiante che costeggia il lavatoio. Dopo ca 30 minuti si giunge al rifugio Chiggiato sovrapponendosi per l’ultimo tratto al sentiero CAI n. 261.
Le descrizioni e i tempi di percorrenza sono indicativi al solo scopo di dare una indicazione preventiva, l’Hotel non risponde di eventuali cambi percorsi, chiusure strade o sentieri. Prima di partire informarsi negli Uffici di informazione turistica locali o presso le guide alpine. Si consiglia di utilizzare abbigliamento e calzature da montagna