Civetta: sotto le grandi pareti
Civetta: sotto le grandi pareti
Tra la Val di Zoldo, la Val Fiorentina e la Valle del Cordevole (Belluno), poggiate sopra un ripidissimo zoccolo roccioso di quasi mille metri, si elevano per altri mille metri le strutture dolomitiche del massiccio della Civetta-Moiazze culminanti ai 3220 metri di Cima Civetta. Capolavoro tra i capolavori dolomitici della natura.
Abituati a tutto e a di più, visti i più bei luoghi del mondo, è difficile provare ancora sensazioni di meraviglia. Eppure il sentiero che si snoda tra la Torre Trieste, il Vazzoler, il Tissi ed il Coldai è certamente uno dei luoghi più felici del Creato.
Un luogo intatto, relativamente solitario, dove il silenzio è rotto dai passi dei frequentatori dell’altavia n.1, da qualche scambio di battute con altri escursionisti, dallo sferragliare di moschettoni, ma soprattutto è luogo che ci lascia senza parole.
Ingresso obbligato è la Val Corpassa, il primo incontro è con la Torre Trieste.
Ed è un incontro che resterà indimenticabile.
L’eleganza di quei settecentocinquanta metri di verticalità, racchiusi tra le immense strutture della Busazza, ci accompagnerà lungo la ripida stradina del Vazzoler.
Non la fatica del camminare, ma quelle visioni che crescono man mano e l’infilata di guglie terminanti nella Torre Venezia, un masso alto cinquecento metri, ci doneranno una sensazione di stordimento.
Quindi i pascoli attorno al pian di Pelsa, classico ed idilliaco ambiente dolomitico. Superata la sella compare la triade delle cime di Terranova, Su Alto e De Gasperi, è solo un preludio : ci aspetta l’immensa abside della parete nord-ovest, la parete delle pareti, che si concretizza pian piano.
Ci mancherà ancora il fiato. Quel muro, immenso, alto milleduecento metri e largo quasi sette chilometri è, a buon diritto, uno dei massimi capolavori della natura.
Ci lascerà senza parole.
Premio alla fatica, possiamo riposare sulla terrazza del rifugio Tissi.
Che dire, impossibile dire qualcosa, si finirebbe inevitabilmente per dire banalità, per esercitare l’arte della retorica.
La bellezza ha solo bisogno di essere osservata, colta, gustata, meditata.
La bellezza ci lascia senza parole, e ci scorre sulla pelle con una carezza di stordimento ed emozione.
Le descrizioni e i tempi di percorrenza sono indicativi al solo scopo di dare una indicazione preventiva, l’Hotel non risponde di eventuali cambi percorsi, chiusure strade o sentieri. Prima di partire informarsi negli Uffici di informazione turistica locali o presso le guide alpine. Si consiglia di utilizzare abbigliamento e calzature da montagna