Calalzo di Cadore: area naturalistica termale archeologica di Làgole
Calalzo di Cadore: area naturalistica termale archeologica di Làgole
La zona archeologica di Lagole, è sicuramente la più interessante dell’alto bellunese e viene giustamente definita ‘La fonte della civiltà del Cadore’.
Tutti i reperti archeologici ritrovati presso i laghetti termali e nelle adiacenti scarpate boscose, ora semi-sommerse dal lago artificiale del Centro Cadore, sono stati raccolti nel Museo delle Regole a Pieve di Cadore.
Si trattava di uno dei più importanti siti sacri della civiltà paleo-veneta legato alle divinità della fertilità per le suggestive e magiche sorgenti d’acqua.
Acque ricche di sostanze solforose, utilizzate anche dai romani e in epoca medioevale per le proprietà curative della pelle e per rimarginare le ferite.
Attualmente l’area ha contorni più ridotti, chiusa tra il binario ferroviario e l’invaso artificiale.
E’ meta di piacevolissime passeggiate, nel suggestivo bosco tra torrentelli, sorgenti e piccolissimi laghetti quali il ‘lago delle Tose’ (tose=ragazze).
Forte è l’odore di zolfo, molto esuberante la vegetazione.
Dalla stazione ferroviaria di Calalzo si prosegue (sulla sinistra) in discesa seguendo le indicazioni ‘Chalet al Lago’ per un chilometro su strada asfaltata.
Si può anche parcheggiare nei pressi.
Si aggira il terrapieno tra un laghetto (pesca sportiva) e il grande lago di Centro Cadore e seguendo qualche indicazione (ai fini dell’orientamento perfino superflua) si cammina nel bel bosco per giungere alla zona centrale del sito, dove si trovano le sorgenti più suggestive e le cascatelle del Laghetto delle Tose. Una specie di grande vasca termale naturale.
E’ soprattutto una passeggiata meditativa e contemplativa, particolarmente indicata in autunno e comunque nei giorni meno frequentati turisticamente
Le descrizioni e i tempi di percorrenza sono indicativi al solo scopo di dare una indicazione preventiva, l’Hotel non risponde di eventuali cambi percorsi, chiusure strade o sentieri. Prima di partire informarsi negli Uffici di informazione turistica locali o presso le guide alpine. Si consiglia di utilizzare abbigliamento e calzature da montagna